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Trento, 25 febbraio 2009
DISEGNO DI LEGGE
“Modificazioni alla L.P. 11 giugno 2002 n. 8
(Disciplina della promozione turistica in provincia di Trento)
per sostenere lo sviluppo del turismo religioso”

RELAZIONE

Se c’è un evento che ha reso famosa la città di Trento nel mondo questo è il Concilio. Nessun altro evento, ne’ storico ne’ contemporaneo, ha contribuito così tanto a diffondere il nome del capoluogo. Ciò dovrebbe far riflettere più di quanto non si sia fatto fino ad ora sulle possibilità e sulle potenzialità di Trento come luogo di attrazione di turisti, di pellegrini o comunque di persone interessate a vario titolo agli eventi più rilevanti nella storia delle religioni e del Cristianesimo in modo particolare. Tutto questo anche alla luce dell’enorme rilevanza assunta a livello internazionale dal turismo cosiddetto “religioso”, che porta ogni anno milioni di pellegrini a visitare luoghi sacri o percorsi devozionali. Il settore del turismo religioso e devozionale è capace di interessare una pluralità di dimensioni: dalla ricerca spirituale, unita all’apprezzamento delle bellezze dei paesaggi e dell’arte, sino al semplice bisogno di serenità e introspezione.

Senza voler richiamare la Terra Santa o la “Città eterna”, sarebbe sufficiente pensare ai numerosi santuari che attirano credenti – e non – da tutti i continenti, consolidando fenomeni di grande rilevanza sociale e culturale, dai quali derivano però anche immancabili benefici di tipo economico-turistico per le comunità più direttamente interessate. Accanto ai “siti” devozionali crescono di importanza anche i “percorsi” devozionali, che possono riguardare lunghi itinerari di grande fascino – come ad esempio il cammino di Santiago de Compostela o la Via Francigena – ma anche brevi percorsi, come ad esempio le vie crucis. In tutti i casi è evidente la necessità per i luoghi e gli itinerari interessati di poter disporre di strutture per l’accoglienza, di materiale informativo, di personale qualificato nelle varie fasi della promozione, della comunicazione, dell’ospitalità.

Il ragionamento si completa considerando che molti “turisti religiosi” appartengono ai ceti meno abbienti, oppure a classi d’età con minore disponibilità di reddito come i giovani o gli anziani. Inoltre, spesso il viaggiare di queste persone avviene all’interno di gruppi numerosi, come i gruppi della terza età o le scolaresche in viaggio d’istruzione. I diversi fattori implicano la necessità di poter contare su strutture turistiche dedicate a questo genere di ospitalità. Ecco dunque che conventi, istituti seminariali od altre strutture possono assumere una nuova funzione, sempre però legata, almeno in parte, alla loro missione originaria.

Se da un lato è generalmente ammesso ed anzi apprezzato, con una forzatura un po’ colorita, il pensiero secondo il quale il Trentino debba attirare soprattutto persone benestanti, così da incassare quanto più possibile dall’attività turistica, dall’altro lato è pure vero che il Trentino deve tenere le proprie porte aperte a tutti, anche alle persone che non sono ricche ma che desiderano godere della nostra terra e della nostra ospitalità, magari visitando proprio quei beni culturali, quei siti e quei percorsi devozionali che sono ingiustamente classificati come “minori” rispetto alle mete più ambite e celebrate della montagna, dei laghi o delle terme.

Ritornando al Trentino, oltre al capoluogo con la sua cattedrale, il prestigioso Museo diocesano, numerose chiese ed altri siti d’interesse, la nostra provincia offre luoghi di grande rilevanza sotto gli aspetti storico-religiosi ed indubbiamente potrebbe sviluppare maggiormente questo comparto, con benefici diretti sia di tipo socio-culturale, sia di tipo economico. Dal santuario della Madonna di Piné a quello che ospita la Croce taumaturgica del Bleggio, passando per lo straordinario contesto ambientale e paesaggistico di San Romedio (solo per citare alcuni esempi), fino al patrimonio ineguagliabile di chiesette alpine vi sono dunque in Trentino luoghi e percorsi che potrebbero contribuire molto di più di quanto già non stiano facendo ora alla crescita socio-culturale ed economica dei residenti, qualificando ulteriormente la nostra provincia anche in questo comparto. Come detto, negli ultimi anni anche alcuni conventi – che risultavano a “rischio di chiusura” per la crisi delle vocazioni o che non potevano più essere gestiti, per vari motivi, dalle congregazioni religiose proprietarie - hanno assunto un ruolo nuovo, affiancando alle storiche mansioni anche quelle di accoglienza turistica per un turismo soprattutto di tipo sociale e scolastico, unitamente alla possibilità di vivere una vacanza diversa, di tipo spirituale.

Circa la possibilità che la nostra provincia possa e debba investire di più in questo comparto non dobbiamo dimenticarci che fino a qualche anno fa il Trentino era al margine di segmenti del mercato turistico come l’agriturismo, l’enoturismo, il turismo delle città d’arte ma che con grande impegno, investimenti mirati e crescita collettiva degli operatori sono stati fatti passi da gigante guadagnando numerose posizioni nel panorama internazionale. Perché dunque non immaginare che fra qualche anno il Trentino non possa reggere il passo con regioni – dall’Umbria di Francesco e Chiara al Piemonte di Oropa e dei Sacri monti riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’Unesco, sempre per citare alcuni esempi - che nel sentimento collettivo sono immediatamente collegate con il prestigio internazionale dei loro “giacimenti religiosi”?

Per quanto riguarda i percorsi devozionali storici si può ad esempio ricordare quello che collega le tappe più significative raggiunte dai “martiri d’Anaunia” nell’odierna Val di Non. Ma per certi versi anche la “Via di San Vili”, ovvero la ricostruzione voluta dalla SAT negli anni 1987-1988 del percorso storico compiuto dal patrono di Trento, Vigilio, dal capoluogo alla Val Rendena, dove nel 400 dC avrebbe incontrato la morte. A vent’anni dalla sua ideazione, questo itinerario costituisce ancora uno dei più bei trekking delle Alpi, non sufficientemente promosso ed utilizzato. Tra gli altri percorsi che potrebbero arricchire l’offerta del Trentino si può ad esempio citare il Sentiero della Pace. In questo caso il “pellegrinaggio” è rivolto soprattutto alle testimonianze delle Grande Guerra, ivi compresi numerosi siti di importanza religiosa. Senza dimenticare che è in corso di progettazione il Sentiero Frassati - dal santuario della Madonna delle Grazie di Arco a quello della Madonna di Deggia nel Banale - il beato a cui il Club Alpino Italiano sta dedicando un itinerario di più tappe in ogni regione d’Italia. 

L’importanza crescente del turismo sociale e religioso e dei percorsi devozionali è data anche dall’affermarsi di nuove manifestazioni specialistiche di tipo fieristico che mettono a contatto offerta e domanda in questo comparto. Dopo l’ultima edizione di “Aurea - Borsa del turismo religioso e delle aree protette” che si è svolta nel novembre scorso a Foggia è ora pronta anche la terza edizione della “Borsa dei Percorsi Devozionali e Culturali” che torna dal 18 al 21 giugno 2009 al Santuario e al Sacro Monte di Oropa (Biella). Nell’intento dei promotori di quest’ultimo evento, “la manifestazione sarà nuovamente occasione privilegiata per favorire l’incontro tra gli operatori piemontesi e italiani, portatori dell’offerta turistica-culturale relativa ai siti devozionali, con i tour operator internazionali, che giungeranno dall’Europa e dal mondo”. Le tre giornate, che si svolgeranno con i patrocini di ENIT (Ente Nazionale del Turismo) e TCI (Touring Club Italiano), riuniranno ancora una volta i soggetti coinvolti in un settore turistico in grado di muovere ogni anno milioni di persone: buyers internazionali e operatori dell’offerta italiana, tour operator e associazioni culturali, consorzi turistici e associazioni di categoria, enti pubblici, enti gestori e di promozione turistica.  Uno degli obiettivi della “Borsa” è proprio quello di far scoprire (o magari riscoprire) le realtà devozionali piemontesi e nazionali, luoghi straordinari ma spesso lontani dai circuiti abituali, attraverso lo strumento antico ed efficace del viaggio.

Per sottolineare dunque la necessità che la Provincia autonoma di Trento debba impegnarsi di più anche in questo settore, viene proposto questo disegno di legge che mira ad integrare nella vigente legge organica in materia di turismo -  la L.P. 11 giugno 2002 n. 8 “Disciplina della promozione turistica in provincia di Trento” - alcuni obiettivi utili a sottolineare e a definire nuovi fini, metodi e strumenti. L’intervento puntuale sulla legge vigente è parso più coerente ed efficace al raggiungimento degli scopi, piuttosto che procedere con una proposta normativa ad hoc che avrebbe invece contribuito a complicare, anziché semplificare, il contesto legislativo. E’ evidente che la mancanza di un riferimento preciso nella legislazione provinciale non esclude la possibilità per la Provincia di Trento di sostenere e promuovere siti o percorsi devozionali, o di recuperare a fini di turismo sociale e religioso immobili di proprietà pubblica o privata eccetera. Ma individuare uno spazio adeguato in legge può costituire un atto politico significativo: il formale impegno ad orientare parte delle proprie risorse – umane ed economiche – a questo genere di obiettivi turistici e di sviluppo locale. Infine, questa proposta riconosce l’importanza di formare persone competenti affinché il patrimonio costituito dai beni religiosi e dai percorsi devozionali possa essere conosciuto al meglio, sia a livello di comunità trentina, sia tra i numerosi ospiti; seguendo il principio per cui il miglior promotore del proprio territorio è il soggetto che lo vive ogni giorno, che lo conosce bene e che lo protegge con cura.

La nascita nei mesi scorsi della nuova figura professionale “dell’accompagnatore di territorio”, potrà sicuramente favorire l’affermazione di nuove proposte legate alla fruizione turistica dei beni culturali del Trentino.

Con l’articolo 1 si intende integrare il panorama delle finalità della legge provinciale 11 giugno 2002 n. 8, considerando la necessità e l’opportunità per la Provincia di riconoscere il ruolo del turismo religioso e di incoraggiarne i flussi.

L’articolo 2 modifica l’articolo 6 della LP 8/2002 riconoscendo che la Provincia “per valorizzare il patrimonio storico, artistico e immobiliare religioso, sostiene il turismo sociale, formativo e religioso. Promuove la creazione di percorsi devozionali, curando il loro inserimento nei circuiti nazionali ed internazionali. Favorisce la formazione di operatori specializzati nel turismo religioso.”

L’articolo 3 modifica la legge vigente a quanto proposto nei primi due articoli del disegno di legge, mentre l’articolo 4 rinvia alla legge finanziaria la copertura economica del nuovo provvedimento legislativo.  

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda


disegno di legge

Art. 1
Integrazione dell’articolo 1 della legge provinciale 11 giugno 2002, n. 8 (Disciplina della promozione turistica in provincia di Trento)

1.       Dopo la lettera d) del comma 1 dell'articolo 1 della legge provinciale 11 giugno 2002, n. 8, è aggiunta la seguente:
“d bis) riconosce il ruolo del turismo religioso e ne incoraggia i flussi.”

Art. 2
Modificazioni dell’articolo 6 bis della legge provinciale n. 8 del 2002

1.       Dopo il comma 1 dell'articolo 6 bis della legge provinciale n. 8 del 2002 è inserito il seguente
“1 bis. La Provincia, per valorizzare il patrimonio storico, artistico e immobiliare religioso, sostiene il turismo sociale, formativo e religioso. Promuove la creazione di percorsi devozionali, curando il loro inserimento nei circuiti nazionali e internazionali, anche con il coinvolgimento degli accompagnatori di territorio previsti dalla legge provinciale 23 agosto 1993, n. 20. Favorisce la formazione di operatori specializzati nel turismo religioso.”

2.       Nel comma 2 dell'articolo 6 bis della legge provinciale n. 8 del 2002 le parole: “dal comma 1” sono sostituite dalle seguenti: “dai commi 1 e 1 bis”.

Art. 3
Modificazione dell’articolo 13 bis della legge provinciale n. 8 del 2002

1.       Nel comma 1 dell'articolo 13 bis della legge provinciale n. 8 del 2002, dopo le parole: “a carattere sportivo,” sono inserite le seguenti: “e di interventi per consolidare i flussi del turismo religioso”.

Art. 4
Disposizione finanziaria

1. Alla copertura degli oneri derivanti dall’applicazione degli articoli 2 e 3, si provvede con le autorizzazioni di spesa già disposte per i fini di cui agli articoli 6 bis e 13 bis della legge provinciale n. 8 del 2002.

2. Per i fini di cui all’articolo 2, è autorizzata la spesa di 200 mila euro per l’esercizio finanziario 2009.

 

     

Roberto Bombarda

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